Origini dell' Osteopatia
Alcmeone, nato a Crotone verso la fine del VI secolo, fu tra i primi a introdurre il concetto della inscindibile sintesi tra mente e corpo e a praticare la dissezione dei corpi umani ed animali per scoprire le cause delle malattie e le relazioni tra queste ed il mondo esterno. Fino ad allora, tale pratica era fortemente condannata dai costumi e la mentalità religiosa del tempo.
Alcmeone liberò la medicina dalla ciarlataneria, e la trasformò in una scienza sperimentale, tentando di sviluppare un metodo empirico fondato esclusivamente sull'esperienza e sul ragionamento.
Il termine osteopatia deriva dal greco oστέον (osteon) – osso , e πάθοσ(patos) - sofferenza,
ma risulta particolarmente difficile fornirne una definizione sintetica, esaustiva e soprattutto univoca.
L’osteopatia moderna deve la sua diffusione e applicazione al Dott. A.T. Still nel 1874.
A lui si riconosce non solo il merito di aver scoperto(o riscoperto) l'Osteopatia, ma soprattutto di aver perseverato, e sviluppato i principi e le pratiche di tale arte in un vero e proprio sistema curativo, autonomo e distinto. Usando un approccio filosofico alternativo, si oppose all'uso dei farmaci e della chirurgia come rimedi “assoluti” , riservandone l'uso ai casi in cui fossero l'unica cura conosciuta, come un antidoto lo è per un veleno o l'amputazione per una cancrena. Riteneva il corpo umano capace di curarsi da sé, e che il compito del medico fosse quello di rimuovere ogni impedimento alle normali funzioni di ogni individuo. Promuoveva uno stile di vita e un'alimentazione salutare, astinenza da alcool e droghe, e usava tecniche manipolative per migliorare le funzioni fisiologiche.
La figura dell'osteopata ha nelle proprie capacità una valutazione a 360° basata su una ricercata metodologia di trattamento manuale specifico applicato, a seguito di un accurata valutazione dell'apparato neuro-muscolo-scheletrico e viscerale. facile intuire come il campo d'applicazione del trattamento osteopatico sia particolarmente vasto: è possibile curare una pletora di disturbi di cui fanno parte le affezioni muscolo-scheletriche :
Articolazioni periferiche:
Problematiche di natura viscerale
Alcmeone liberò la medicina dalla ciarlataneria, e la trasformò in una scienza sperimentale, tentando di sviluppare un metodo empirico fondato esclusivamente sull'esperienza e sul ragionamento.
Il termine osteopatia deriva dal greco oστέον (osteon) – osso , e πάθοσ(patos) - sofferenza,
ma risulta particolarmente difficile fornirne una definizione sintetica, esaustiva e soprattutto univoca.
L’osteopatia moderna deve la sua diffusione e applicazione al Dott. A.T. Still nel 1874.
A lui si riconosce non solo il merito di aver scoperto(o riscoperto) l'Osteopatia, ma soprattutto di aver perseverato, e sviluppato i principi e le pratiche di tale arte in un vero e proprio sistema curativo, autonomo e distinto. Usando un approccio filosofico alternativo, si oppose all'uso dei farmaci e della chirurgia come rimedi “assoluti” , riservandone l'uso ai casi in cui fossero l'unica cura conosciuta, come un antidoto lo è per un veleno o l'amputazione per una cancrena. Riteneva il corpo umano capace di curarsi da sé, e che il compito del medico fosse quello di rimuovere ogni impedimento alle normali funzioni di ogni individuo. Promuoveva uno stile di vita e un'alimentazione salutare, astinenza da alcool e droghe, e usava tecniche manipolative per migliorare le funzioni fisiologiche.
La figura dell'osteopata ha nelle proprie capacità una valutazione a 360° basata su una ricercata metodologia di trattamento manuale specifico applicato, a seguito di un accurata valutazione dell'apparato neuro-muscolo-scheletrico e viscerale. facile intuire come il campo d'applicazione del trattamento osteopatico sia particolarmente vasto: è possibile curare una pletora di disturbi di cui fanno parte le affezioni muscolo-scheletriche :
- cervicalgie,colpi di frusta, dorsalgie, lombalgie, lombosciatalgie, ernie, protrusioni,ecc..
Articolazioni periferiche:
- distorsioni, tendiniti,blocchi articolari, epicondiliti, pubalgie, ecc...)
Problematiche di natura viscerale
- stipsi, gastriti, colon irritabile, reflusso gastro-esofageo, ecc, e tutti quei disturbi legati alla sfera cranio-sacrale
- disturbi dell'equilibrio, cefalee, nausea,vomito, vertigini, disturbi del sonno, stati d'ansia, stress, ecc....
Osteopatia e prestazione sportiva
E’ necessario sottolineare che ogni sport ha le sue caratteristiche e peculiarità, proprio come chi lo pratica, ed è quindi fondamentale considerare il paziente sportivo a seconda della disciplina svolta.
“La struttura governa la funzione” ( A. T. Still, articolo sui principi dell’osteopatia).
Proviamo ad immaginare per un attimo che invece del corpo umano, macchina meravigliosa pur nella sua complessità, avessimo di fronte un’auto, sono sicuro che tutti, anche i cosiddetti automobilisti della domenica, saranno concordi nell’affermare che una macchina fuori assetto, col tempo e l’usura tende a consumare più carburante e inizia ad avere qualche problema. Così siamo costretti a portarla dal meccanico per controlli, revisioni e riparazioni varie al fine di farla durare di più e al meglio. Allo stesso modo un atleta amatoriale o un agonista, sa benissimo che se vuole ottenere una buona prestazione deve allenare bene il suo corpo (macchina) ma deve in oltre avere un’ alimentazione sana ed equilibrata (carburante) e “curare” l’organismo in ogni minimo dettaglio (revisione), altrimenti oltre al calo della prestazione può andare incontro a seri infortuni.
Ritornando alla frase iniziale, “la struttura regola la funzione”, diventa ora chiaro che, se la struttura (motore) ha un problema, la funzione relativa sarà carente o deficitaria (prestazione). Ogni movimento mal controllato può stirare in modo anomalo il sistema capsulo-legamentoso e dare origine a dolore o a patologie.
L’osteopatia può influenzare positivamente la prestazione atletica sia con interventi che tendono a risolvere problematiche già esistenti, ma soprattutto come prevenzione, una macchina ben equilibrata darà sicuramente risultati migliori e duraturi. Possiamo affermare quindi che l’osteopatia, riequilibrando i sistemi e la postura, permette un miglioramento della prestazione atletica e limita l’insorgenza di infortuni dovuti a stress e sovraccarico.
Eseguendo un trattamento osteopatico su atleti è possibile, come abbiamo detto, ottenere evidenti migliorie delle performace, la prevenzione di infortuni e non bisogna sottovalutare infine, anche i benefici che questo lavoro apporta a livello psicologico (sensazione di benessere, acquisizione di maggiore sicurezza). Il trattamento elettivo è quello del riassetto posturale, vengono in oltre utilizzate anche altre tecniche come quelle di Mitchell ( vedi articolo relativo) che sono utili al riequilibrio delle catene muscolari, o il lavoro di inibizione/ stimolo del sistema nervoso ecc.
Qualche anno fa è stato condotto un esperimento su alcuni atleti della polisportiva Flessofab-Pomilia di Nocera Superiore (SA); l’ osteopata ha praticato un riassetto posturale della colonna vertebrale su ciclisti di età compresa tra i 14 ed i 18 anni.
Gli atleti che sono stati sottoposti al riassetto posturale hanno presentato alla fine della prestazione le seguenti migliorie:
Molti club oggi, dal calcio al volley al basket ecc., hanno capito l’importanza di questa disciplina al punto di non poterne fare più a meno, perché ottenere risultati migliori con minore stress per il fisico e per la mente, non è un risultato da poco, per non parlare poi di quanti soldi si risparmiano limitando gli infortuni!!Con un po’ di azzardo e un pizzico di audacia sono pronta ad affermare che: l’ osteopatia può essere considerata un “doping” pulito!!
“La struttura governa la funzione” ( A. T. Still, articolo sui principi dell’osteopatia).
Proviamo ad immaginare per un attimo che invece del corpo umano, macchina meravigliosa pur nella sua complessità, avessimo di fronte un’auto, sono sicuro che tutti, anche i cosiddetti automobilisti della domenica, saranno concordi nell’affermare che una macchina fuori assetto, col tempo e l’usura tende a consumare più carburante e inizia ad avere qualche problema. Così siamo costretti a portarla dal meccanico per controlli, revisioni e riparazioni varie al fine di farla durare di più e al meglio. Allo stesso modo un atleta amatoriale o un agonista, sa benissimo che se vuole ottenere una buona prestazione deve allenare bene il suo corpo (macchina) ma deve in oltre avere un’ alimentazione sana ed equilibrata (carburante) e “curare” l’organismo in ogni minimo dettaglio (revisione), altrimenti oltre al calo della prestazione può andare incontro a seri infortuni.
Ritornando alla frase iniziale, “la struttura regola la funzione”, diventa ora chiaro che, se la struttura (motore) ha un problema, la funzione relativa sarà carente o deficitaria (prestazione). Ogni movimento mal controllato può stirare in modo anomalo il sistema capsulo-legamentoso e dare origine a dolore o a patologie.
L’osteopatia può influenzare positivamente la prestazione atletica sia con interventi che tendono a risolvere problematiche già esistenti, ma soprattutto come prevenzione, una macchina ben equilibrata darà sicuramente risultati migliori e duraturi. Possiamo affermare quindi che l’osteopatia, riequilibrando i sistemi e la postura, permette un miglioramento della prestazione atletica e limita l’insorgenza di infortuni dovuti a stress e sovraccarico.
Eseguendo un trattamento osteopatico su atleti è possibile, come abbiamo detto, ottenere evidenti migliorie delle performace, la prevenzione di infortuni e non bisogna sottovalutare infine, anche i benefici che questo lavoro apporta a livello psicologico (sensazione di benessere, acquisizione di maggiore sicurezza). Il trattamento elettivo è quello del riassetto posturale, vengono in oltre utilizzate anche altre tecniche come quelle di Mitchell ( vedi articolo relativo) che sono utili al riequilibrio delle catene muscolari, o il lavoro di inibizione/ stimolo del sistema nervoso ecc.
Qualche anno fa è stato condotto un esperimento su alcuni atleti della polisportiva Flessofab-Pomilia di Nocera Superiore (SA); l’ osteopata ha praticato un riassetto posturale della colonna vertebrale su ciclisti di età compresa tra i 14 ed i 18 anni.
Gli atleti che sono stati sottoposti al riassetto posturale hanno presentato alla fine della prestazione le seguenti migliorie:
- maggiore forza e maggiore velocità
- più agilità articolare
- riduzione e scomparsa del dolore alla schiena durante la gara
- diminuzione della stanchezza.
Molti club oggi, dal calcio al volley al basket ecc., hanno capito l’importanza di questa disciplina al punto di non poterne fare più a meno, perché ottenere risultati migliori con minore stress per il fisico e per la mente, non è un risultato da poco, per non parlare poi di quanti soldi si risparmiano limitando gli infortuni!!Con un po’ di azzardo e un pizzico di audacia sono pronta ad affermare che: l’ osteopatia può essere considerata un “doping” pulito!!
F.A.Q.
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Dove
Quando
Martedì 7 Maggio ore 18.00
Costi
Contributo partecipazione : 10 euro per gli associati . E' possibile associarsi contestualmente al seminario (contributo 10 euro). Prenotandoti On-line al Seminario avrai la possibilità di avere uno screening GRATUITO dal Dott. Panetta.